397 Skyrunner al via, 284 FINISHER 113 Ritirati....
Dedicato a Matteo B. compare di vita, amico d’infanzia e
collega di lavoro… l’inattesa pacca sulle spalle all’una di notte alla partenza
di Piovene Rocchette e l’inimmaginabile ciliegina sulla torta a 100m
dall’arrivo, hanno reso indimenticabili le mie 16h26m di Trans d'Havet , non ci sono parole, GRAZIE!
Chiariamo subito, per gli amici amanti del genere "Spagnola"…
La "Spagnola" in questione, si tratta di: Individuo di sesso femminile, residente
nella penisola iberica, nel territorio comunemente identificato come "Regno di
Spagna".
Perché la Trans d’Havet? L’anno scorso, tradito da problemi
esterni alla corsa e con solo la Cortina Trail di allenamento, mi iscrissi a
malincuore solo alla mezza (40km 2500m D+), tagliato il traguardo di Valdagno dopo 6 ore e 2
minuti, giurai a me stesso che l’avrei rifatta solo ed esclusivamente per fare
l’edizione lunga, perchè?
365 giorni, durante i quali almeno 5 o 6 volte al giorno mi compare davanti agli occhi sta "Roba"...le "Piccole Dolomiti" (35km, il
punto più lontano in linea d’aria da casa mia) orizzonte, che con un solo colpo d’occhio, ti
fa vedere partenza sviluppo e fine di questi INEBRIANTI 80km e 5500mD+ sulle “Mie”montagne.
Quanto l’ho atteso questo via??? Solo io e chi ho stressato per 12
interminabili mesi di monotematici discorsi lo sanno…
Venerdì 26 Luglio 2013, si va!!!
Ore 20, un bacio ai piccoli e alla mia bella, direzione: Valdagno, l’avventura TDH ha inizio!
Dò pieno incarico per la fornitura di integratori salini
isotonici e bevande energetiche a sua maestà “Fulmine della Notte”, compagno di
squadra, di allenamento e di corsa, in questa memorabile Trans d’Havet, quando
svuota la borsa delle provviste, gli chiedo se posso pagare con bonifico a 60gg
o se preferisce la carta di credito… mi tranquillizza e mi dice, “tranquillo, quello che non usiamo, lo rivendiamo col banchetto a metà del Boale dei Fondi,
con quel che ci facciamo, possiamo riiscriverci per l’edizione 2014” il Fulmine
è lungimirante…
Entriamo al Palalido di Valdagno, decidiamo di espletare per
primo, l’impegno preso con l’Università di Padova, per alcuni Test su uno studio
di “fisiologia estrema”, test che riguardano, soglia del dolore, capacità di
attenzione ed equilibrio, prima e dopo la gara…
All’entrata nella prima saletta di prova la prima sorpresa,
il dottore mi chiede se sono io quello del Blog "Alvin e la Maratona"… annuisco, mi sorride, gli dico che non ha delle letture molto acculturate nel suo
tempo libero, ride, rido…
Ore 21:30: al ritiro pettorale nessuno controlla il
materiale obbligatorio… “ vabbè penso
io, almeno far finta, non mi pareva brutto no?” Vado sugli spalti con
Fulmine a cambiarmi, ci saranno 35°, siamo felici e spensierati, dobbiamo
correre una ultratrail e ci fanno fare pure la sauna gratis! Cazzo vuoi di più?
Prepariamo tutto, ho uno zaino che pesa come quello dei
primi 14 classificati messi assieme ma non me ne preoccupo, l’organizzazione
si è dimenticata di farmi partire
davanti e probabilmente Kilian, per paura che lo raggiunga già a Cima Summano, partirà forte da subito… come dargli torto del resto… e poi ah si, mia madre, i
suoceri, i cognati, già mi danno del pazzo per quel che devo fare… se mi faccio
del male, diventerei lo zimbello della famiglia…in caso di infortunio in alta quota, devo
assolutamente sopravvivere, grazie al Fulmine, ho riserve
alimentari per sfamare un orfanotrofio di bimbi africani... non c'è un cazzo da ridere, noi zaino pieno e loro a cercare cibo tra i rifiuti... già con questo il
paradiso me lo giocherei quindi, andiamoci cauti!
5 gel, 5 barrette, 4 buste di Sali per bevande isotoniche, 4
boccettine di Pappareale mista a Uranio impoverito e C4...
Comincio a spiegarmi perché i cani che incrociavamo sulla
strada verso il Palalido ce l’avessero tanto con noi…
22:30: Briefing, alle
23 usciamo dalla Palestra, tutti hanno caldo, io e Fulmine stiamo da Dio,
dopo la sauna, qui fuori si sta da Papa, arrivano i Pullman, saliamo, dentro il clima va a palla, nevica, prendiamo posto negli ultimi sedili infondo, come
ai tempi delle medie, durante il “Viaggio “ verso la partenza di Piovene Rocchette, ripassiamo la
tattica di gara:
io: “Passiamo in 8 ore a Pian delle Fugazze”
Fulmine:”mmm
no, per star sulle 15 ore dobbiamo passare un filino più allegri”
io: “7:58
fatta?”
Fulmine,(rivoltando gli occhi) “Ti, ricordi quando dobbiamo prendere gel e barrette?" Niente,
come ai tempi delle medie, faccio scena muta, gli dico:”Prof, ehm no, Fulmine, no non ricordo ma ti so dire a memoria tutti i ristori se vuoi?” bla bla bla, niente, già dal secondo siamo divergenti, uno
dice: “no questo è solo liquido, no questo è anche solido, no là non c’è niente”…
un delirio, andremo a braccio!
"Cicsssssss", si aprono le porte del pullman, dopo l’effetto windchill, con temperature percepite prossime agli 0°, appena
scendiamo in piazza, siamo presi a mattoni in faccia dall’ afa… Pisciatina, foto
sugli autoscontri come i veri bimbi minkia
e via in griglia, carichi come missili, certi della missione da svolgere, sguardo
fiero e petto in fuori, siamo Fulminei per Dio!
Sulla startline conosco Ronnie e rivedo Ivan, conosciuto
poco prima a Valdagno, mi ingurgito una barretta, bevo e sono felice (l’ho già
sentita questa!) dopodiché, mi affianca uno che mi fa: “Ma tu sei Alvin?” e io”Eh
si..” Lui: “Mi sono iscritto alla TDH perché ho letto il tuo racconto dell’anno
scorso” gli dico con voce belata: “ah si…” in realtà penso “Domani ancor
prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai 3 volte”…(anche questa
devo averla sentita da qualche parte).
Ricevo una pacca sulla spalla ed un in bocca al lupo dai
vari compagni Fulminei accorsi (grazie compagni, voi si, sapete caricare la
gente) e da Matteo B, ex Fulmineo… iniziai a correre con lui 8 anni or sono,
qualche mese dopo, grazie a lui, iniziai perfino a lavorare con lui, ecco, magari quella di farci da rispettivi “compari” di nozze, potevamo
risparmiarcela ma vabbè dato che c’eravamo… Grazie ragazzo, dopo 13 ore di
lavoro farsi mezzora di strada all’una di notte per un saluto… è da
fuoriclasse.
Fulmine,Marty,Andrea e Me
Bando alle ciance, SBEN, si parte!
I primi 2 km sono un
susseguirsi di cavolate e battute che non fanno ridere ma da ubriachi di
endorfine da corsa quali siamo, ridiamo a crepapelle, giro d’onore tra le contrà di Piovene, la strada si fa
sentiero, erta sulla sinistra, le luci vanno giù e non si scherza più, a metà
della salita sorpasso per la prima volta Lei... Esther… come chi è Esther? La spagnola!
1h32m e
siamo in vetta al Summano (1296m) il primo millino D+ è volato in un lampo tra
l’afa del sottobosco e il Fulmine che ogni tanto mi richiamava come il
cacciatore richiama il cane quando si perde tra i cespugli….”Aaaalviiin!!!” e
io: “So qua so qua” .
A 150 metri dalla vetta, si passa dentro ad un pascolo, le
mucche sono incazzatissime, si sentono circondate da Alieni puzzolenti con una strana
luce in fronte, muggiti di disapprovazione invadono la spettrale e tetra atmosfera di Cima Summano con la sua crociona illuminata solo dai led delle frontali, pelle d'oca,
Muuuuuuuuuuuu!!!
200m, inizia il temuto, Sentiero delle Creste,
ingurgito il primo gel (penso che alla prossima indigestione, lo potrei
utilizzare per indurmi il vomito…beautifull) , qui il balisaggio e la Crew TDH hanno fatto un gran buon lavoro, i punti più
esposti sono oltre che ben segnalati, anche presidiati dagli Alpini… fantastici,
che gente.
C’è molto traffico, a meno che non si voglia rischiare un volo di 3-400m
il sorpasso è sconsigliato, 40 minuti e siamo al primo
ristoro, al Colletto
grande di Velo (885m),
Foto tratta dal profilo Facebook Trans d'havet
Mi bevo una Coca, riempio con metà acqua e metà Coca la borraccia,
tappo tutto, faccio 76m esatti dal banchetto del ristoro e sbum, il tappo della borraccia
salta in aria spinto dal gas della frizzante bevanda… almeno il premio “coLLione” penso sia mio di
diritto!!!
Si corricchia per un km fino all’attacco del sentiero che sale al Monte Novegno , bevo un sorso ogni 5 minuti dal camel back, salendo ai 1600m,
mi volto spesso a scrutare il sentiero delle creste illuminato dalle frontali,
poesia, sono immagini suggestive che terrò sempre con me.
Prima del passo del gatto, mi
sparo un'altra barretta, faccio presente al Fulmine che era l’unica cosa che mi
ricordavo della tabella di marcia “Barretta energetica prima del passo del
gatto” il Fulmine fa spallucce, dice di avere qualche problema di stomaco,
sorpassiamo 4-5 persone, saliamo tranquilli con andatura regolare.
3 ore e 51 di gara e
siamo al secondo ristoro, 1691m, Forte Rione. Qui c'è anche da mangiare ma non ho
fame, mi sparo una fialetta di Bioton, è come avere 3 frontali accese in testa, sono
vigile più di un vigile urbano, scendiamo sempre incolonnati ma un po’ più
sgranati, sorpasso Esther… si ancora lei, poi giù fino al Colletto di Posina (1057m)…
Albeggia, io e il Fulmine siamo precisini, è
l’alba e vogliam fare le cose fatte bene, prendiamo al galoppo la salita del monte
omonimo…”Sai, vedremo l’Alba al monte Alba” dissi a mia moglie qualche giorno
prima della TDH…”Amo tu l’alba l’hai già persa da un pezzo” mi rispose… che
tesoro quanto amore!
La salita al Monte Alba (1232m) non è così infida, è carina
ma bastarda, un sottobosco di faggi fatto di ex trincee della prima guerra
mondiale e dossi che a 50 m dalla vetta ti fanno dire…”ecco dai, su su, è fatta,
scollliniamo e si scende”…macchè, subito dopo ce n’era sempre un altro più
bastardo del precedente.
In salita, perdo qualche metro da Fulmine che nel frattempo
si è ripreso…ho qualche crampo alla pancia… penso sia colpa dei gel e dei Sali presi,
bevo acqua per diluire il più possibile, sembra funzionare.
Arriviamo a Colle Xomo (1058m) dopo 5 ore e 1 minuto di
gara, si mangia, si beve, altro gel, altro Bioton, in un attimo siamo a
Bocchetta Campiglia(1216m), inizia la favolosa “Strada delle 52 Gallerie” (per
chi non le conosce, cercate su Wikipedia e pensate che era il 1916 quando hanno
fatto quel miracolo di ingegneria militare) il sentiero lo conosco a menadito,
Fulmine avanza leggiadro, lo seguo a 30m di distanza, a metà salita sorpasso
lei… si lei, ancora lei… Esther….con la luce del sole posso controllare bene e... NO, non ha un filo di
cellulite su quelle cosce… non lo noto solo io, lo notano anche i 3
del soccorso alpino prima della 43esima galleria che mi dicono “segui il
panorama eh” complimenti ragazza, ma levati dalle balle che ormai sei un
incubo!
1h33’ di camminata, rapida e decisa in un posto da cartolina, se ne
va la 52esima galleria, siamo al Rifugio Papa(1929m) e sto come lui...da Papa!
Al primo
taglio della “Strada degli Eroi” sento pizzicare sotto il piede destro, lascio passare
avanti il Fulmine in discesa perchè so quanto odioso sia aver davanti qualcuno che fa da tappo.
Ad un km da Pian delle Fugazze, sempre in discesa, risorpasso
Lei, Esther,
"Si è sicuramente paracadutata dal Pasubio" penso tra me e me… ma come cazz è possibile
penso, non capisco dove mi abbia sorpassato, poi faccio mente locale e ricordo
che al rifugio abbiamo perso un minuto a fissar i bastoncini allo zaino di Fulmine e
l’inarrestabile spagnola ci ha sverniciato di gran classe.
Con eleganza in discesa a Pian delle Fugazze... Marika's foto.
In 31 minuti dal Rifugio Papa planiamo ai 1162m di "Pian delle Fugazze",
da lontano scorgo mio padre e mia madre che si sbracciano per salutarmi, gli
rispondo alzando i bastoncini, gli passo a 3 metri e mi fiondo al ristoro per
far provviste e tornare a salutarli… sento chiaramente mia madre dire a mio padre: “Va che
desgrasià de un fioeo orbo, nol me ga mia visto setto” tradotto: “Ma guarda che
figlio distratto, non ci ha nemmeno notato"
La realtà è un altra, quando fatico e
trovo gente lungo il percorso alla quale son legato con un legame più stretto
della semplice amicizia, mi sale sempre un groppo alla gola e mi vien da
piangere…(cheommemmerda... lo so) così mi defilo quei 3 secondi per deglutire, poggiare i bastoncini al
tavolo del ristoro e fare strike abbattendo 4 bottiglie d’acqua e due di coca
cola… il tutto tra gli amici fulminei giunti lì in pullman per spararsi la 40km
e mia madre che viene a sincerarsi delle mie condizione psicofisiche mentre
provo a millantare scuse del tipo, “mamma scusa, ma avevo la vista un po’ annebbiata
dopo 3000m d+ e 40km” …(il cronometro segna 7h29’ di gara, tempo inimmaginabile alla vigilia)
Passato l’esame autoptico, su prescrizione del Drugo mando mia madre a raccattarmi un
piatto di minestra e una fetta di crostata, nel mentre, mi levo scarpa, calzetto destro e inizio ad attaccare cerotti sotto al piede,
mangio tutto, riempio le borracie e ripartiamo 15 minuti esatti prima del via
della 40km.
Selletta Nord Ovest (1670m) è percorsa da 2km di sottobosco
rabbioso che non mollano mai, con Fulmine li saliamo di buona lena tanto da
scollinare ed arrivare a circa un km dal Rifugio Campogrosso(1464m), prima che
i primi 3 Alieni della 40km ci svernicino di gran classe...
47,5 km, nemmeno 9 ore
di gara, troviamo il Drugo che ci accompagnerà fino al Rifugio Fraccaroli (2238m).
Fulmine e Alvin, Campogrosso's square Foto by Drugo
Il
tempo di rifocillarsi alla svelta, tirare 4 "sbeki" di incitamento alla nostra
compagna Sabrina, impegnata sulla 40 km (dove terminerà seconda) e partiamo, il
solo nominare il prossimo bersaglio di giornata ci fa smadonnare un po’, ci
attende
il "Boale dei Fondi", un cavatappi verso il cielo, na roba alta e ripida.
Guardandolo
dal basso si notavano tante macchiette colorate…”oh guarda quanti turisti
seduti sulle rocce che incitano i trailers si poteva pensare” ...da lassù purtroppo il presente era un altro, gente piantata in ogni dove sotto un sole bastardo che
ti smartella la testa, è crisi nera, qualche “perbacco” ci
sfugge di bocca…
Su su dai, non va poi nemmeno così male, in 2-3 fermate di 42 secondi, giusto per sentire
se le rocce erano comode o no per un aperitivo isotonico, siamo su a Bocchetta Fondi (2050m), ribatezzata
per l'occasione “Bocchetta Zombie”, all’attacco del Fraccaroli faccio i
capricci, dico al Drugo che io lassù non ci voglio andare, Fulmine filosofeggia
e se ne esce con na roba che passerà ai libri di storia, guarda l'orizzante si schiarisce il petto
ed impostatissimo esclama:
“La sofferenza è l’ago che tesse la tela della gloria”
Scrosciare di applausi, poesia, sto
correndo un ultratrail con il nuovo poeta maledetto del terzo millennio penso…
a 10 m di distanza scorgo un alpino, tento di corromperlo, gli chiedo se per 10
euro avesse voglia di salire al Fraccaroli per farmi bippare il pettorale, niente, ha due belle guance rosse da uno che non ha preso solo un sacco di sole, mi
stampa un sorriso 16:9 e mi fa: “No no caro, sito matto?”
Fulmine rompe gli indugi e riparte, direzione: "tetto del mondo", io temporeggio, il Drugo si "smarona" e mi da uno spintone per
ripartire, a metà salita mi scuso ripetutamente con lui per il fatto di puzzare
come un cadavere in avanzato stato di decomposizione, gli chiedo se mi
vuole bene lo stesso? Mi dice "certo, se muovi anche il culo e ti scanti, magari
faccio in tempo ad arrivare al Fraccaroli, tornare a casa e fare la
“Montefalcone Downhill” domattina..." Per
fortuna con lui c’è Rowdy, il suo fantastico Setter Irlandese, tra cani ci capiamo da Dio, tra noi son solo sorrisi complici ;)
Non so con che magia, ma al Rifugio Mario Fraccaroli, "attraversando un tunnel di
aghi che tessono le tele della gloria", Arrivo!
Al tavolo “acqua”a 20m dal
Rifugio… badando bene a non colmare quei 20m, che vuoi, si sa mai si nascondano delle
insidie no? prendo 4 bicchieri d’acqua, mi scuso con le volontarie per lo spreco e
me le vuoto in testa…. la balla passa in un lampo, Fulmine mi dice che c'è na tipa fighissima che ci serve l'acqua, io annuisco ma non la vedo... sono annebbiato dai km e dai D+... saluto Drugo, lo ringrazio del
“passaggio”, scendiamo il più allegri possibile verso il "Rifugio Scalorbi”(1767m)
a Fulmine avevo detto “dai 10 minuti e siamo giù…” dobbiamo aver avuto molto vento contro, siamo
rotolati giù in 30 minuti buoni, dico a Fulmine che è colpa dei fluidi
termodinamici di risalita dal fondovalle mi dice "non ho capito cos'hai detto", gli dico
“non importa, nemmeno io so cosa ho detto” .
Il Taglia (Andrea) me e Fulmine Foto by Drugo
Allo Scalorbi, ci togliamo perfino lo zaino, a pochi metri
dal ristoro, scorgo i pomodori San Marzano tagliati in quarti, mi
commuovo di nuovo, eppure qui, Fulmine a parte, non ho ne amici ne parenti… come
sono sensibile in certi momenti ai pomodori San Marzano…
30 secondi, ci raggiunge un altro Fulmineo impegnato nei 40km è
Andrea, mi dice che ha i crampi, mi mostra i suoi polpacci che sembrano
godere di vita propria mentre si muovono da soli sotto ai tubolari compressivi…
mi dice che da qui in avanti cambierà idratazione, “tenterò di annegarli con la
birra!” mi dice sicuro, penso ci sia pure riuscito dato che arriverà ben prima di noi
in piazza del municipio… Saggio Andrea d'altra parte lo stinco con la Birra in Alto Adige va alla grandissima!!!
Mangio un sacco, fanculo la fame nel mondo, tutto buono,
buonissimo, a parte i Sali, che son proprio brutti, anche da vedere, qualcuno
che ci ha preceduto sul prato dirimpetto al ristoro sta “copando l’oceto” , al momento di ripartire, Fulmine mi fa “oh, cosa dici li svegliamo?” io… "no no,non esiste, che ne sai che non siano già nel sonno eterno? Non si
disturbano i morti”
Via, si riparte, i successivi 2 passi Zevola e Lora sono delle
cazzabubolette a confronto di quello che ci siamo pippati finora, sono talmente semplici che: primo, ci par brutto attaccarli con
un azione di corsa e secondo, ci accorgiamo di aver lasciato la nostra azione di
corsa sul tavolo dell’acqua su al “Rifugio Fraccaroli”, i piedi cominciano a darci molto
fastidio, di gambe staremo anche bene ma santo cielo, ogni passo diventa un ago
della sofferenza, una guerra, Fulmine mi ricorda che mancano 24km all’arrivo
confrontiamo le distanze rilevate dai nostri Garmin, siamo fuori di 1 km e
mezzo,tra un Garmin Phoenix e un 310xt… robe da matti, pure la tecnologia sembra tentennare ma non ce ne frega più di
tanto, proviamo solo a pensare a qualche frase motivante di Aldo Rock ma niente... solo la "Perseveranza" ci salva dalla disfatta.
(La perseveranza... il duro lavoro che si fa dopo aver fatto del duro lavoro)
Passano i m, solo quelli, perché i km non passano mai,
subiamo i primi sorpassi, i piedi peggiorano di km in km,quando arriviamo al
ristoro di Malga Campo Davanti sono in crisi nera, negli ultimi 10km avremo
corso si e no 2km, una tragedia, ci raggiunge anche Ronnie, Fulmine chiama a casa
e spiega che siccome ci stiamo divertendo un sacco, non vogliamo porre fine in fretta ad una giornata così spensierata e pensiamo di tirarla un po’
più lunga, Ronnie rincara la dose, dice, “dai, è una bellissima giornata, è fresco
e non fa nemmeno caldo” (mentre calpesta un cadavere) io decido di togliermi le
scarpe, negli ultimi 4 km ho ripetuto 16 volte a Fulmine di non saper più come
poggiare i piedi per terra, il Fulmine per solidarietà si è fatto venire anche lui le piaghe alla pianta di entrambi i piedi, compagni fino in fondo, gambe da Dio piedi fusi, "It's merda for us".
Siamo all’inferno, 14 km alla fine e non aver la minima idea di come iniziarli, mi incerotto alla bene e
meglio le piante dei piedi, Ronnie ha fretta di ripartire, Fulmine anche, li rincorro il più
rapidamente possibile, ad un km da Cima Marana mi sparo l’ultimo Bioton, un po’
di sollievo me lo da, Ronnie guadagna metri, chiedo a Fulmine se ha voglia di
correre un po’, mi dice che vorrebbe il Mojito che aveva sua figlia in mano
nella foto la sera prima…annamo bene, risorpassiamo Lei, si Lei Esther !!!
Cima Marana, si salvi chi può, con noi si unisce il Turra,
altro fulmineo, impegnato nella 40km, ci dice che odia la discesa, partiamo
svogliatisssimi, ci accordiamo per aspettarci tutti alla prima fontana per
tagliare insieme il traguardo, il Turra parte timoroso ma coraggioso, trasuda
Fulmineità, lo proporrò al Bress per insignirlo di medaglia al valore
fulmineo con la seguente causale :“Al
Turra, che si gettava ardito nella discesa di Cima Marana, come se non ci fosse un
domani, per arrivare al traguardo di Valdagno con i compagni Fulminei”MITICO.
Guadagno qualche centinaio di metri in discesa sul gruppo,
il Bioton fa miracoli, ma non fa gruppo, come mi aveva aspettato il Fulmine
qualche km prima, io aspetto lui qualche km dopo, mi passa perfino Esther (Giuro
mi fa venire l'Ansia la sua apparizione) concordo con lui sul fatto di esser stanco morto ma gli ricordo
che più la tiriamo lunga e più arriveremo stanchi morti… morto più, morto meno, a Fulmine non frega un cazzo, sembriamo due vecchi, zoppi e
rincogliniti, a ripeter le stesse cose," oi che male i piedi, oi qua, che due palle
là, no basta, l'anno prossimo no ecc ecc…"
Ronnie decide di andare avanti
fino al traguardo, forse per organizzarci il funerale (lui si è un amico) riparto di corsa a caccia della fontana, Valdagno è vicina,
un valdagnese è fuori dall’uscio di casa che fa docce a richiesta, mi fermo io,
si ferma Esther…ah, l’acqua fresca, 300m, affianco l’iberica, è più stanca e
scontrosa di noi, aggiungo un po’ di s sui finali di parola per instaurare un
dialogo con la signorina, scopro che è spagnola ed è di Murçia…oh, nulla è più
soave di come possa pronunciare la S (che poi si scrive con la C) una spagnola di Mursia anche dopo 80km, mi
chiede se c’è ancora dell’acqua da qui alla fine, la precedo di un po’, appare
una fontana ma aihmè è chiusa, glielo faccio presente e lì le esce l’animo
caliente della catalunia, tira giù 4 parolacce senza s finale ma di chiara matrice
spagnola, la vedo partire furiosa in direzione dei campanelli delle case
vicine agitando la sua bottiglietta d’acqua….
Ciao Spagna!
2500m all’arrivo, c’è “LA” fontana, colei che ha
risollevato le mie sorti lo scorso anno e di sicuro non mancherà di farlo pure questo, chiedo alla signora di vedetta se posso darmi una rinfrescata, mi dice, "Maria Vergine, de sicuro!!!" , mi spoglio a torso nudo e
mi immergo di testa il più a fondo possibile, goduria, na bella rinfrescata,
arriva anche Turra, si narra che in discesa abbia combattuto e che abbia vinto, io, lui e Fulmine indossiamo gli abiti da gran cerimonia Fulminea, canotta gialla col
fulmine, zaino in spalla, la prossima fermata è l’arrivo, prepariamo tutto nei
minimi particolari: Capitano Fulmine al centro, mozzi Turra a sinistra e Alvin a dritta,
saremo magnifici, tutto pronto ma aihmè, non avevo fatto i conti con mio compare Matteo, che
all’ultima curva prima del traguardo, mi fa trovare moglie e bambini, li vedo a
100m di distanza, mi sale un groppo alla gola che devo masticare per buttare
giù, con un filo di voce dico al Fulmine “cazzo, ho i bambini al traguardo”
apriti cielo, è il paradiso all’improvviso,saltano tutti i piani di arrivo in
parata, ogni dolore lascia il posto alla gioia, lascio a loro l’arrivo, mi
fiondo dai miei pupi, mi vien da piangere tipo irrigatore a spruzzo da giardino
ma mi trattengo, lancio i bastoncini ai piedi di mia moglie, mi prendo in
braccio i miei tesori e corro gli ultimi 100m tra due ali di gente festante,
non corro… volo, l'arrivo in lontananza, adesso vorrei mancasse almeno un km, il
sorriso dei miei bimbi, il tutto, condito dalle urla di
amici e sconosciuti che urlano festanti, taglio il traguardo, vorrei spappolarmeli al petto da quanto vorrei stringerli a me i miei
tesori, mi limito a sbaciuccchiarmeli, mi complimento con i miei galattici compagni di avventura, ringrazio
mia moglie e Matteo per l’insperata sorpresa…
Fulmine mi dice: “Vecio… 80 km”
mi viene in mente la sua frase dell’anno scorso alla fine del video:
“Ragazzi
siamo arrivati a sta cazzo di Trans d’havet”
e come ha aggiunto il Drugo…. Ho
pensato,
“Si, ci siamo arrivati per davvero…”
4 Unghie andate, 2 vesciche sotto la pianta dei piedi e due sotto l'osso esterno della caviglia.... non me ne fotte na cippa!!!!
2014 Trans d’havet i’ll be there!
Alvin e Fulmine della Notte 16:26… La Spagnola 16:29….
80km e non sentirli, GOOD RUN AMICI!!!!!!!!!