Un attimo, un attimo, siete giunti fino a qui perché siete consci di cosa state per leggere o perché avete Googolato: “L’allenamento perfetto per l’Ultratrail” o “L’alimentazione e l’integrazione calibrata negli sport di endurance” o “Ultratrail, come corrono i campioni”? No perché se è la seconda probabilmente Google deve aver frainteso l’algoritmo.
Venerdì 28 Giugno ore 23:00 Cortina d’Ampezzo:
Corso italia è gremitissimo, 1800 runners al via, deve esserci perfino qualcuno del pubblico in griglia di partenza se almeno 200 atleti ritardatari tra cui FATALITA’ io, sono costretti a partire dal di là delle transenne perché il transennato non può trattenerci tutti… #cazzocene ho 120km da “correre” faccio due conti e concludo pensando che da qui alla fine coi sorpassi giusti potrei ambire almeno alla 491esima posizione, come l’ho conclusa? Eh no cavolo, leggetevela fino in fondo.
Primi 2 km @fullgas, con Andrea, il Kiapp ci buttiamo a #cazzomannaggia nell’impresa salmonica (si SALMONICA e non SALOMONICA) di risalire la classifica in un fiume di gente che al contrario dell’acqua dei salmoni, scorre dalla nostra stessa parte… ok dove vi siete persi? sui Salmoni o sul perchè Andrea lo chiamano Kiapp?
Kiapp non centra con chiappe, tranquilli, io e il kiapp (kkk da qui in avanti) risaliamo fuori soglia a cannone il mare di gente, fino a raggiungere Ironpippo, che “va bene tutto Andrea ma mi sa che stiamo recuperando un po’ troppo se abbiamo preso uno che punta alle 17 ore” detto fatto, si sbacchetta leggiadri in salita, un’ oretta e la prima salita è alle spalle, discesa boscaiola e via verso il primo ristoro di Ospitale.
Seconda salita, in Val del Padeon, all’apice di Forcella Son Forca, raggiungo Andrea, ma non il kiapp che mi segue a 50m ma Andy Martini “el ciacoeon” - “il chiaccherone” per il popolo del trail, oggi maldigolizzato e assonnato al punto da renderlo quasi silente(HO DETTO QUASI). Ci teniamo compagnia fino al secondo ristoro di Federavecchia non prima di essermi fermato almeno 5 volte scendendo da Son Forca a mostrare ai runner che cosa si stavano perdendo guardando per terra senza vedere il fiume di lampade frontali in discesa dalla Forcella, uno spettacolo atomico sottolineato dai vari “oh my god”, “oooooh” “oh Fuck” o i più italiani “Cazzofigata”.
Da Federavecchia a 35km e 1550d+ dal via parte la salita della noia, alle spalle il Sorapis che si accende dei colori dell’alba, davanti a noi i Cadini di Misurina e sotto i piedi una banale strada sterrata che concilierebbe benissimo il sonno, non fosse che alla compagnia si aggiunge un altro Andrea, il "Linge" di Rovereto, nessun problema se non fosse che se ne chiamo uno per nome, si girano in 3. In compagnia la noia della stradicciola passa in fretta e si trasforma nel grazioso sentiero di leggeri saliscendi che plana al lago di Misurina.
Misurina
I primi sono oramai giù nella ciclabile verso Cimabanche (si, si scrive tutto unito) noi lumache influencer invece che godiamo un sacco a prendere i like su instagram cacciamo fuori dagli zaini tutto ciò che può scattare uno foto, io e il Linge per tutto il lago ce lo misuriamo e facciam la gara a chi ce l’ha più lungo, il paletto per i selfie ce l'ha più lungo lui #sapevatelo, e mentre cerchiamo di assorbire anche dalle unghie dei piedi la freschezza di questi benedetti 8° della brezza mattutina che ci avvolge salendo verso il Lago di Antorno, giungiamo alla fontanella dove i più riempiono le borracce mentre io mi lavo i denti, perché, prendete nota, nell’ultratrail l’igiene mentale e l’igiene corporale devono sempre coincidere. Dopo questa lectio magistralis di Ultratrail in cui vengo addirittura fotografato da dei Francesi, che già poverini non hanno il bidet, vedere un italiano che alle 6 del mattino dopo 44km caccia dallo zaino lo spazzolino da denti e gli impartisce una lezione di igiene orale ragazzi… ah quanta roba la LUT!
Verso le Tre Cime
Sben, salitona all’Austronzo, scusate ma da bambino quando il mio papà mi portava alle Tre Cime per me e mia sorella il Rifugio Auronzo è stato ribattezzato “l’Austronzo”, dicevamo, la salita se ne va via che è un piacere, fresco, dolomia incendiata di rosso dal sole nascente, ombra e chiacchiere, Andy è sparito all’orizzonte, io e kkk giungiamo al ristoro, dicono di aver finito il brodo con la pastina, con calma YOGA dico alla gentilissima settantenne addetta allo smistamento “ok scherzare, ci sta, ma se non salta fuori il brodo qua, inizio a sparare sulla folla”detto fatto, la nonna gentile “rasenta” il culo di ben 3 pentole e mi porge una mistura di fondi che a definirlo brodo… va bene, va bene, risparmio la strage per il momento, mi siedo, mi calmo, faccio dei profondi respiri, e racconto a kkk della disgrazia del brodo, lo sento nominare a gran voce Gesù lo vedo involarsi verso il ristoro, lo vedo questionare con i volontari, rapido movimento degli stessi, rumore di pentoloni due minuti e presumo Gesù stesso di persona, fa recapitare dall'aldilà fumanti pentoloni di brodo all’Austronzo.
Pieghiamo armi e bagagli e ripartiamo, ci dirigiamo verso Forcella Lavaredo dove le “Due Cime di Lavaredo” diventano le “Tre Cime di Lavaredo”, qui bisognerebbe mettere una macchinetta di quelle da 5€ a foto come in stazione per farsi fare i selfie con le Tre Cime alle spalle, guadagnerebbero talmente tanti soldi da poter seppellire per sempre quegli orrendi tralicci che deturpano in maniera obbrobriosa il panorama salendo la strada delle Tre Cime…. Ah quanto è dura in alcuni momenti abitare in Veneto e non in Trentino Alto Adige.(Non fatevi film inutili, l’idea del brevetto della macchinetta per Selfie in Forcella Lavaredo e al Rif Locatelli, l’ho già depositata).
Direzione discesone della Val Rienza, nel dubbio filmo tutto il tratto Forcella Lavaredo – Rif. Locatelli con la fotocamera a 360°, mi fermo, metto via la cam, i bastoni, faccio plin plin sto per ripartire e becco uno che mi saluta, Giorgio e vuoi non gli chieda un “Giorgio, dimmi “LA LUT” per il video! Grazie”. E via giù fino alla ciclabile del purgatorio, che nelle dolomiti vien dopo il paradiso delle Tre Cime e non prima come nei normali paradisi.
Ciclabile, mi lancio in un autistico fartlek 20 sec al passo e 20 di corsa purchè passi velocemente, funziona, nel tragitto conosco Paco amico di Ale e Tommy, lui è impegnato nell’ UD 87. Arrivo a Cimabanche, base vita, gente, ristoro, Ale e Tommy gli amici di Paco si fanno in 4 per riempirmi le borracce così li metto un po’ alla prova con percentuali a cazzo del giusto mix di Sali e Coca da mettermi all’interno delle flask. Giunge il Kiapp dopo 5 minuti, lui si cambia dalla testa ai piedi, io no, in 10 minuti di pausa sono una persona cambiata, sono entrato “sfatto” (“Ti vedo bene mi disse Ale mentre lo mandavo affanc…”) ed esco carico a pallettoni, dopo aver mangiato cioccolata come a Pasqua, mi faccio infilare 4 gel da Ale nello zaino, saluto tutti e riparto.
La salita a Forcella Lerosa ha ancora temperature gradevoli. Sono quasi sopra la salita, guardo i pettorali altrui per scorgere un nome nostrano ma è pieno di gente con nomi e cognomi che paiono inventati per la complessità di xyzhtpe e altre consonanti strane, poi raggiungo lui, un Marcello a caso, preso tra i 1800 della LUT e attacco bottone con un “Come andiamo Marcello”? e Lui “Ah ma tu sei Alvin, l’amico di Loc e Tommy”? Ma certo, e via di chiacchiere, 5km e siamo Ra Stua (Base vita del 75°km). Arrivo laggiù abbastanza bene solo un filo accaldato, aspetto il Kiapp bagnandomi i manicotti con acqua gelida, ah che goduria, guardo verso la discesa, il Kiapp non arriva, mi fiondo verso il tavolo apparecchiato e scorgo dei fantastici bicchieri ricolmi di macedonia sciroppata, mi chiedo come siano, inghiottendo il primo, faranno bene? mangiando il secondo, buonissimi ma riuscirei a deglutirne l’intero contenuto del terzo senza masticarlo? ma perché nessuno se li magna penso, mangiando il quarto, ma la frutta sciroppata fermenta o sciroppa nella panza durante un ultratrail? ingurgitando il quinto, adesso sarebbe meglio smetterla mi dico inforcando anche il sesto bicchiere, si sa mai che non faccia bene, poi vedo il settimo li che mi guarda e mi strizza un occhio. Fanculo, almeno morirò felice, gnam e sette. Mi faccio schifo da solo, ma Rigo sarebbe orgoglione di me, mi mancano i racconti in corsa di dimensione Rigodanza.
Si riparte? Eh no e che diamine ed il brodo con la pastina per buttar giù tutto? ma prima forse è meglio anche amalgamare il tutto con un gel pesca e lime… ah che bene, adesso si, sono pronto per la discesa infame verso Pian de Loa.
Marcelloooooo, andiamooooo! Si riparte, becchiamo il Dem (fatalità anche lui si chiama Andrea) con moglie e figlia del Kiapp appena arrivati in auto, kkk è in arrivo gli dico, un saluto e via giù verso il “juice oh juice” della LUT, la Val Travenanzes.
Incontro il “Borgo” sempre in ottima forma, ce la chiacchieriamo allegramente, ognuno al suo passo mentre senza accorgermene perdo Marcello, non so se è davanti o dietro di me, trovo Lorenzo e Martina in Trekking a fare il tifo sui sentieri, poi, alle 13 in punto prendiamo la breve erta che ci imbocca in Travenanzes, che dire, caldino fa caldino, c'è gente che griglia direttamente sui sassi bianchi del fiume, ma c’è acqua che scende da ogni pertugio e la possibilità di rinfrescarsi non manca mai, è qui che alla vista dei ruscelletti mi si chiude la vena e mi lancio dentro a piè pari, li farò tutti, ma proprio tutti tutti, adoro, ah che spettacolo l’acqua gelida nei piedi, saluto il Biz anche lui impegnato nella UT che mi sorpassa a bomba, sono stanchino ma felice, ogni 5 minuti praticamente svuoto le borracce per riempirle con nuova acqua gelida direttamente dal fiume, BE LLI SSI MO!!! E’solamente dopo aver stressato l’anima per farmi aprire una bottiglia di Prosecco (non riuscendoci peraltro) “in fresca” nella fontanella di malga Travenanzes che capisco di aver probabilmente esagerato con i piedi nell’acqua, sono il più fresco di tutti eh, sia chiaro, ma sento punzecchiare sotto talloni e avampiedi . In salita verso Col dei Bos però, zero problemi, saluto Enrico in passeggiata e a 100m dalla cima del colle incontro Andy, mi dice “Alvin portami a Cortina ti prego” gli dico che mi sembra un po’ svarionato (più del solito intendo), mi dice che è dal decimo km che si vuole ritirare, gli dico “Eccazzo, siamo quasi a Col Gallina e a col Gallina si sa, si ha un piede a Cortina!” dai dai dai, Andy, sparati na bella borraccia di coca e vedrai che ti torna la voglia di vivere, ci butta dietro pure un gel, 5 minuti ed è come nuovo, ah la magia degli zuccheri in testa.
In discesa conosco anche Federico di “Gente fuori Strada” amico del Linge di stamattina, ce la raccontiamo fino a col Gallina dove sono accolto da schiamazzi di giubilo dei miei compagni Cobras.
Il Loc mi toglie le borracce dal petto, mi chiede a che percentuale voglio la miscela coca Sali, gli dico “Il solito” ah che organizzazione, nel frattempo arrivano anche Daniele, Patrizia e il Dem, “Fermi tutti mi tolgo i calzini e mi invasellino i piedi, via scarpe, via calzetti, mamma mia, Ale mente con un “Beh non sono proprio male” il Dem mi benedice con l’acquasantiera caricata ad aminoacidi mimandomi il segno della croce, vado di Vasellina, gli dico “Non è un buon giorno per morire, vado a Cortina, voglio quella fottuta giacca” arriva il kiapp, pare venire da un altro pianeta, gli dico ti aspetto’ mi congeda con un “Ma vaffanc…” mi rimetto calzini bombi e scarpe bagnate, Andyyyyy, Fedeeeee, partiamo!!!!
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Prendiamo alla garibaldina l’erta dell’Averau, faccio come Baldini ad Atene, pesto duro senza mai voltarmi, nessuno può sorpassarmi a questa andatura, sono il più veloce tra gli zombi delle 17 e da col Gallina al Rifugio non mi sorpasserà nessuno.
Averau, bicchiere di succo di Ribes, direzione forcella Giau, raggiungo Sabrina, due chiacchiere, si aggira il costone di roccia, discesa dritta verso il passo 200m al ristoro, BOOM “Error 404 page not found” mi si spegne la luce, non capisco più na cippa, mi fermo al ristoro, ritrovo Mina, mi vuole abbracciare, le chiedo se vuole morire di qualcosa di brutto, “Mina, spusso come un can, assa stare par carità de Dio” non ho fame, non ho sete poi vedo loro, i bicchieri con la macedonia sciroppata, me ne sbaffo solo 2 e 10 quadratini di cioccolata, un po’ di coca, due rutti, ringrazio tutti e riparto con Sabrina al grido “Andiamo a prenderci la Giaccaaaaaa!!!”.
Forcella Giau in 4 anni secondo me è cresciuta di almeno un centinaio di metri, dai, non dite di no, non era così alta 4 anni fa, scolliniamo, è quasi fatta, dico a tutti gli stranieri “and now the last climb” mi sento mandare in mona in un po' tutte le lingue del globo mostrandogli l’ultima salitella dell’Ambrizzola, ah Cortina, quanto sei stronza quando te la tiri così!
Ambrizzola, Croda Da Lago è ai nostri piedi, -13km non scendo bene, ho fottutamente male ai piedi, sempre di più, sempre di più, raggiungo un’inglesina mica male che mi fa passare a metà discesa e scopro che da ubriaco di stanchezza parlo un inglese fluente e disinvolto, non so se ride per la mia pronuncia Angloveneta o per quello che le abbia detto. Ristoro, si, mi fermo, no, quest’anno non ce la faccio a passar via dritto, mi fermo, un super Cadel (Naltro Andrea, tanto per cambiare) mi appare seduto ad un tavolo del rifugio, mi siedo sulla panca del ristoro e gli grido “Cadellllll portami il brodo con la pastina” detto fatto, il mio eroe si alza e passa al tavolo del ristoro e mi accontenta….ah l’assistenza ai ristori che goduria, grazie Andrea.
-10 “Dai Lazzaro, alzati e cammina, chiama il Taglia e digli che tra un ora sei giù”, gli mento con un uazzap vocale dicendo “Andre, -13, un ora e mezza e son giù” in qualche modo riparto corricchiando in un andatura claudicante, corro a sprazzi per un quarto d’ora poi, la cazzata: dopo aver tenuto spento il GPS per tutta la gara mi dico: “ma perché non lo accendi per questi presunti ultimi 5-6 km e vedi almeno la quota a cui ti trovi per capire più o meno quanto ti manca? Ecco se mai vi venisse in mente lasciate stare, fermate uno e fatevi dare un calcio nelle palle perché vedere apparire sul quadrante quota 1780m sul GPS calcolare che “La perla delle Dolomiti” si trova 580 fottuti metri sotto di voi è abbastanza sconvolgente.
Soprassiediamo nel commentare l’ultima discesa, ve la faccio breve, -4 all’arrivo, mi dicono all’ultimo chekpoint, mi fermo a bere, mi ritolgo le scarpe, ma che diavolo ho sotto i piedi? " dolore e lacrime è la risposta" chi parla italiano bestemmia distintamente alla notizia dei -4, gli stranieri ciauscano qualcosa di incomprensibile ma non sembrano dire “perdincibacco”.
Ai meno 3 trovo un americano fermo in mezzo al sentiero che mi ferma, ha un accento del Texas che da stanco quale sono mi è comprensibile come uno che parla il dialetto stretto della destra Piave, controllo che non si chiami Andrea o Andrew pure questo perchè sennò... ma si chiama Bob, scusate, ma vi ricordate che da stanco morto sono bravissimo a parlare inglese? Mi mostra il suo Garmin inchiodato, mi par di capire che secondo lui ci stiamo allontanando dal punto di partenza nella sua mappa, gli dico: “Stay Calmo che te spiego mi:” e gli butto giù un sicurissimo: “I'm sorry but I don't know how your device works, follow me to Cortina, I know the way Cazzo, i run to get my Jacket” eh niente, non l’ho visto convinto ah, sti ammerigani!
-2 km, asfalto, ooooolè, me lo cammino tutto questo fottuto penultimo kilometro, lasciandomi alle spalle un’ altro inglese che vomita a bordo strada raggiungo il ristoro più bello della LUT “L’abusivo di Mortisa” Doccia gelida in strada, anguria sui tavoli, volontari e tanto amore.
-1,5 km ah che ben, ma perché non me la sono camminata tutta sta LUT, senti che ben, senti che… ma ma, oddio, che cosa succede, chi mi spinge alle spalle oddio sarà Gesù incazzato per la storia del brodo all’Austronzo? La Madonna? Oddio no, ragazzi non adesso non scherziamo non ho nemmeno 40 anni, la mano de Dios? No cazzo, è Pierre un Francese che mi dice “Allez Allez, nous allons” ma porca putt… non si può nemmeno più trascinarsi con calma quell’ultimo km prima di Corso Italia? Eh no, Pierre dice che bisogna correre e allora corriamo porca puttana! Mi viene perfino il dubbio che me l’abbia mandato Tommy dopo l’UTMB, maledetto, quel giorno c’era lui al posto di Pierre, stacco il mangia baguette di 20m riprovo a fermarmi, macchè, mi riraggiunge e mi rispinge, chiamo Gesù che se lo venga a prendere, nessuna risposta e allora, se dobbiamo correre, corriamo cazzo, anche l’ultima salita dal ponte sul Boite in su, poi appare Taglia all’orizzonte, come fa di nome Taglia? E che cazzo lo chiedete, ANDREA! Dicevamo, appare Taglia a piedi scalzi urlante e cominciamo a correre assieme gli ultimi trecento metri di un Corso Italia ancora gremitissimo, Pierre prende un po' paura della new entry e rimane indietro, lo richiamo ad accelerare con un Vamos perché allons allons mi sa da
Correte a perdifiato, slogatevi caviglie, cadete, inciampate ma rialzatevi sempre con il sorriso!!! Solo Dio sa, la fortuna che abbiamo nelle gambe e nelle ossa noi pazzi ULTRATRAILER a poter fare queste cose. Allenatevi, sognate ma soprattutto VISUALIZZATE sempre l'obbiettivo finale, e non ci sarà crisi a potervi fermare.
SIATE MOTIVATI, E VI FERMERANNO SOLO I CANCELLI ORARI!!!
16 commenti:
Grandeeee. Pero la sintesi....
dimensione Rigodanza si scrive con con la D maiuscola.
Se te podevi saltare alla fine vol dire che te podevi andare più forte! ����
grandissimo Alvin , come sempre. La LUT la devi amare, la devi sentire. 17h???? io????? sono caduto 4 volte, storto la caviglia 2 ma mi sono sempre rialzato, proprio come hai detto tu...ancora complimenti...il racconto poi da 10 e lode...chapeau (ah no scusa, a te il francese sa da checca)...complimenti ancora
Complimenti Alvin, sempre bello leggere le tue adrenaliche cronache....
Sempre una gran bella storia. Il "Giacchetto" è stato il motivo dominante per farmela finire. Grande Alvin
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