Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni.(CIT) Eleanoor Roosvelt...

...E i miei sono fottutamente belli (CIT) Paolo Scotti

domenica 6 ottobre 2013

Trail degli Eroi 2013 salite discese e tonnellate di Storia.

 Foto by Martina Vanzo 
Precedentemente pubblicato da RunLovers.it
Difficile condensare in poche righe l’esperienza di un trail di 46km… e 2500mD+… perché?
 Perché il D+ nel “Trail degli Eroi” non è dato solo dal dislivello positivo, ma dall’emozione che ai 1770m di Cima Grappa ti coglie vibrante ed improvvisa facendoti sentire piccolo piccolo al cospetto dei veri Eroi…
Ore 6:00: 430 trailer sono pronti, sulla Start line di Semonzo del Grappa, sta per andare in scena la terza edizione di una corsa che anno dopo anno conquista un numero sempre maggiore di appassionati, pacche sulle spalle, qualche in bocca al lupo, frasi di circostanza...
 

  Brutti Ceffi in Start Line

Che non sia un “Trail” qualunque, lo si capisce fin dalle prime note: la tromba suona “Il silenzio” un brivido percorre la schiena, non è la pioggia che da 5 minuti ha iniziato la nostra “purificazione podistica” è qualcosa di più è “LA STORIA” che ti viene a prendere, il silenzio è quasi assordante, non vola una mosca TRE-DUE-UNO- VIA!

 Il brivido lascia il posto all’adrenalina, si parte!
I primi 2 km servono a scremare il gruppo per affrontare  la prima salita, salita vera, un single track che in 4 km ti solleva di 600m, il sentiero è un lungo serpente che tortuoso si inerpica illuminato dalle luci delle frontali, si parla poco e si pesta decisi, il sottobosco ci farà da ombrello naturale fino ai 1000m di “Campo Croce”, breve ristoro, solo idrico come in tutti gli altri, è vero Trail questo, è autosufficienza alimentare pura, si corre su strada asfaltata per qualche centinaio di metri, una signora sulla settantina non manca di  incitarci uno ad uno, GRANDISSIMA!

Ora pioviggina ma il tempo peggiora rapidamente, si torna sul prato e sulle creste che ospitavano le retrovie dell’esercito italiano durante la prima guerra mondiale, nei giorni di sole da qui la vista spazia su tutta l’alta pianura veneta, dalla Cima, la visuale spazierebbe fino alla laguna Veneta ma oggi no, non è uno di quei giorni, vento e pioggia si fanno beffe di noi, a momenti sembra che piova da destra, da sinistra, a tratti anche dal basso, la nebbia ovatta e rende ancora più spettrale l’atmosfera, non fosse che il sentiero è praticamente inciso nell’erba a momenti si fa perfino fatica a scorgere il pur perfetto balisaggio del percorso, chi ha esagerato nella prima parte inizia a pagarlo da subito, il nervoso saliscendi ci porta  ai piedi di “Cima Grappa”, attraversando “La Cadorna” (la strada che porta i turisti della domenica in auto fino alla cima) i soliti incitamenti dei tanti volontari non mancano mai, un cartello dice “Cima Grappa 10 minuti”, non ne passeranno più di 4, aumentano i sorpassi, senza accorgersene si arriva ad un altro cartello c’è scritto “Luogo Sacro,  tenere un comportamento consono al luogo”
 C’è una visibilità di 10m, a 15metri da noi d’un tratto si materializza nella sua maestosità il Sacrario di Cima Grappa,  ove riposano finalmente in pace le spoglie di 22910 Eroi, il meglio della gioventù italiana ed Austroungarica che la grande guerra ha strappato nel fior fiore dei loro anni… il “Trail degli Eroi” è dedicato ad ognuno di loro.
Grossi cippi recanti il nome delle battaglie che hanno scritto la storia d’Italia "Monte Asolone", "Col Moschin", "Monte Pertica" tanto per citarne qualcuno, troneggiano ai lati di un lunghissimo vialone che unisce il mausoleo italiano al cimitero austroungarico, basta scrutare le facce di chi non è mai passato di qui, per capire che l'emozione di percorrere questo "viale" qui, oggi, dopo 13km e 1600m D+, va aldilà di qualsiasi cosa raccontabile a parole, si avanza, non ci si può fermare, ci sono 10° diluvia e sibila il vento, la temperatura percepita è prossima ai 5° sono in maniche corte, in caso di fermata inattiva e prolungata per più di 5 minuti l’ipotermia è assicurata.
 Conosco il percorso a menadito, mi fiondo sotto il gazebo del ristoro, qui l’organizzazione concede l’unico strappo alla regola: c’è pane e salame, poesia! I prossimi 3 km sono di veloce discesa, indosso il kway, ringrazio i temerari volontari e mi fiondo giù per la mulattiera trasformata per l’occasione in ruscello, la pioggia non molla, pozzanghere ovunque, il bambino che sguazza in me esce allo scoperto, tutte le pozzanghere sono mie, GODO!
Un susseguirsi di colli sacri portano ancora le cicatrici delle bombarde, la nebbia inizia ad alzarsi, si distinguono chiaramente le trincee delle “prime linee”, siamo sul lato nord del massiccio, in giornate serene le dolomiti sembrano ad un soffio…
La discesa da “Col della Berretta” è molto tecnica, sembra una pista di pattinaggio fangoso scavata tra i prati e il bosco, mi diverto un sacco, dopo il terzo capitombolo di un tizio davanti a me gli spiego la mia tecnica “Passi corti, rapidi e giù a Bomba gli dico”, mi guarda strano, non lo vedo affatto convinto!”
In discesa non mi tiene nessuno, prati, carrarecce, il percorso è vario e mai noioso, giungiamo al “Finestron” altro breve ristoro, sottobosco misto, chi ne ha può letteralmente volare, 32°km “Col del Fenilon”, Bassano del Grappa e tutta la Valsugana sono ai nostri piedi, bellissimo, un timido raggio di sole filtra tra le nubi, scendiamo fino ai 1050m di “Campo Solagna”, breve tratto su strada asfaltata, una mamma con bimbi al seguito aspetta probabilmente un papà sul percorso, sono illuminato da una grande idea, urlo ai bimbi di aver appena visto “Peppa Pig” dietro la curva, i bimbi partono imprendibili in salita a 3:30 al km, fuggo, penso che se la mamma avesse avuto anche il più scassato dei fucili della prima guerra mondiale, con me non avrebbe sbagliato mira…
 Ultima salita, per risalire tra le trincee restaurate e le gallerie di Col Campeggia, 40°km, da qui alla fine è sola discesa, un cartello indica “Next Beer 5km” yeah, sono molto stanco ma i continui sorpassi di chi ha già dato troppo mi dopano, vado, vado,l’ultimo km in leggera discesa sembra infinito, metto il cervello in modalità “Vai Uomo è andata anche questa” Gonfiabile, lo speaker pronuncia il mio nome, è fatta,” Trail degli Eroi 2013, l’anno prossimo ti ricorro col sole!”



 Io, Sua Maestà Marco De gasperi e Richard Beer... il Taglia!







lunedì 19 agosto 2013

TRAIL DELLE CRESTE 2013… Gli anni di Cristo, Le gambe delle donne, gli gnocchi e la Birra.

Per le considerazioni serie andate infondo al post, per tutti gli altri…

La Birretta e 10 minuti li avete? Bene, mettetevi comodi.


 Gruppo Fulmineo Compatto e Rabbioso

Non sto qui a creare SUSPENCE sul titolo, siam mica ad “RDS” che prima della pubblicità vi “INSIMINISCONO”  di chiacchere (Traduzione per i non vicentini…”stordire con invitanti racconti-creare inutile attesa") per dirvi… “Ve lo diciamo dopo la pubblictà”…e vi parte un Vaffanculo che vi fa cambiare all’istante stazione radio!!

33: La mia età e gli anni di Cristo oltre che il pettorale del solito “FULMINE DELLA NOTTE” anche oggi  “predestinatamente” mio compagno di cordata nell’ascesa alle “Creste del Summano”.

77: Le gambe delle donne… il mio numero di pettorale… Significato che mi calza a pennelo, visto che sulla prima salita sulla Val Brazomè a passarmi saranno ben due donne “Anna Z” terza assoluta e la quarta classificata che in quei frangenti però era ancora “la seconda”… starci dietro non è male eh, (piuttosto di star dietro al FULMINE..) ma insomma, siam mica qui a far le “vasche in centro” un minimo di orgoglio maschile per Dio, farsi spazzar via così??? Fortuna che da lì al termine grazie all’amata discesa mi rifarò su tutte e due ma ne parliam dopo…

Ma veniamo alle cose “Serie”…

Ore 6:00
Rigirandomi nel letto come una porchetta sullo spiedo a causa di una fastidiosa zanzara, decido di vestirmi e partire… non prima di provare a fulminarla girando per la camera da letto al buio mentre mia moglie dormiva, brandendo la “racchetta elettrica” dritti e rovesci manco fossì  l’Andre Kirk Agassi dei tempi d’oro… niente da fare… i pipistrelli sono avanti, Zanzare 4 (3punture+Fuga) Alvin ZERO.

Alle 7:45 ho già il pettorale, uazzappo a “Fulmine” per sapere se nel frattempo fosse almeno partito da “UNDERMARINE” e intanto mi preparo, faccio colazione in stile Drive-in, macchina parcheggiata, fresco tutto intorno e pian piano mi vesto e faccio colazione con una barretta e un po’ di Sali… (si la colazione dei campioni… o erano cog@@oni? Boh)

8:15 Fulmine scende dalla macchina e non ha la faccia di uno che ha seguito una rigorosa dieta di cibo\sonno nei giorni antecedenti la gara, mi dice che ha pochi e scarni ricordi della serata\nottata precedente, mi parla di 2 caffè una grappa e via…. La punta dell’Iceberg ovviamente… 


 Cena pre gara by Fulmine della Notte

9:00 Sben, via, si parte, non prima di aver vestito i panni di “Quello che finge di Saperne”  convincendo la nostra compagna di Team, Martina, ad allungare un po’ i bastoncini che userà in gara, il bello è, che sono talmente convincente, che mi spingo ad illustrarle teorie e principi della fisica, secondo i quali un “bastoncino più lungo” aiuta di più nella spinta… inutile dirvi che Martina, probabilmente avendo già avuto a che fare in passato con gente non perfettamente allineata psicologicamente (MATTI) mi ha assecondato alla grande ed ha ascoltato i preziosiSSSSimi consigli di un ultratrailer con esperienza da vendere (Pffff hua hua hua questa poi)

A questo punto la Birra che vi eravate stappati all’inizio o è calda o ve la siete già bevuta… non preoccupatevi, Becks Menabrea e Corona mi pagano profumatamente in base alla lunghezza dei miei post… è tutto calcolato, apritevene un’altra.

Dunque.. ah si,  eravamo partiti, dopo 500m sorpasso con una pacca sulle spalle “IL SIGNOR POLLINI” organizzatore con il suo “Ultrabericus Team” della “Trans d’Havet”, lo saluto e gli dico, “ciao sono Alvin quello de”…. ma ancor prima di finire mi dice “Lo so, lo so, chi sei” secondo me aveva paura che gli rimembrassi il mio cortissimo post sull’ evento…”

Bando alle ciance, i primi 4 km sono un tranquillo salire, fatto di morbide salite alternate a qualche breve tratto di falsopiano, giusto per rifiatare un attimo, non avevo dubbi sulla mia mancata brillantezza odierna, a contrà “Alba” c’è il primo ristoro, mi bevo un bicchierino di sali al probabile gusto “BiG Bubble”… buono i primi 60secondi, una merda per i restanti minuti prima del ristoro successivo…

Dopo contrà “Alba” il sentiero sale deciso e dopo svariati sorpassi effettuati nel mangiaebevi precedente, stavolta tocca a me subirli, Fulmine è sempre là 93 incolmabili metri davanti a me…
La salita senza bastoncini fa presto a presentarmi il conto, non avendola mai allenata, mi passano almeno in 6 tra cui 2 miei lettori (Grazie ragazzi, ve VOIOBBENE ma se mi dite anche i vostri nomi di battaglia vi cito nel blog)e Anna Z. non me ne curo, vado avanti col mio passo inesorabile, provando a corricchiare nei tratti meno irti, mi tiro il collo all’inverosimile… un trail “corto” vuoi non provare a “fare il tempo”?

 2km, non di più, di salita, che non molla un cm, con lo sguardo puntato a terra in pieno stile “Bocchetta Zombie”… do you remember? Si lassù sul Carega, dove videro camminare perfino Kilian…
Al sesto km finalmente il sentiero spiana, c’è il tempo di alzare la testa, il panorama spazia sulla pianura  fino ai colli berici a Sud Est, il Summano con le Sue Creste e la sua maestosa croce sono lì che ci aspettano assetati della nostra fatica… saprò come saziarvi abbiate pazienza…



“Yahoooooo” via in discesa, “LOVE LOVE LOVE”, Aia, orca troia, la prima leggera storta sulla solita caviglia arriva subito e siccome non è abbastanza, strani crampi colgono il mio longilineo addome, al ristoro sul Brazomè bevo un bicchiere d’acqua, peggio che peggio, ma in discesa vado, cazzo se vado, sorpasso 5 persone, il mal di pancia continua, mi accodo ad Anna giusto il tempo per far 2 chiacchere e dirle che “Se riuscisse ad allenare la discesa, farebbe dei temponi stratosferici” anche lei come prima Martina, annuisce ;) (Bravo…hai scoperto l’acqua calda) e mi spiega che la discesa lei la odia, perché a causa di una storta ha perso 3 mesi di allenamento in passato… come darle torto?! Gentilissima, mi fa passare, tanto penso io, avrà modo di riprendermi leggiadra sulle Creste dato che in salita sale come una cabina della funivia…

10° Km, Colletto grande di Velo,(luogo di cambio per i 24 staffettisti iscritti) il mal di pancia è un fido compagno di avventura (BASTARDO), nell’ultimo km in falsopiano accorcio le distanze dal Fulmine, in lontananza vengo rinvigorito dal “Frastuonuoso” (ma quanto bello è inventarsi le parole???”) tifo delle Fulminea Girl, le incrocio e faccio perfino fatica a salutarle dal mal di panza, arrivo al ristoro, Fulmine è li che sbevaccia analcolico, potrei sorpassarlo nella corsia dei box, gli do una pacca sul culo e passo via liscio senza bere nulla, non so se mi vien più da vomitare o da ….

Sofferenza al colletto foto by MARIKA Z. Fulminea Girl


200 m  dopo il ristoro  spazziam via già 2 runner, io e il Fulmine abbiamo ricomposto la premiata ditta “Fulminea Warriors all’assalto della TDH” siamo in contromano rispetto alla Trans d’havet ma è casa nostra…  il Fulmine mi dice che ha le gambe assenti e che ogni tanto guarda in basso per controllare che ci siano, l’invecchiamento senile mi travolge e per i prossimi 3km continuerò a ripetere a Fulmine “Go mal de pansa casso” (Translate: i’ve stomach ache)

Il sentiero delle Creste, di giorno, dà il meglio di se, mentre il declivio è ripido ma camminabile nel versante Sud, a Nord il pendio si interrompe secco in profondi precipizi che lasciano libero campo ad un bellissimo panorama su tutta la Valle dell’Astico, fantastico, un peccato aver troppo poco ossigeno disciolto nel sangue per assaporarlo al meglio, magari seduti lì, sui tanti speroni di roccia a strapiombo, sventagliati dalla fresca brezza che qui non manca mai…

Versante Nord delle "Creste" sullo sfondo al centro la croce del Monte Summano


Per non farci mancare niente tengo a ricordare a Fulmine che molto probabilmente ieri a quest’ora, se ne stava spiaggiato sul litorale sotto all’ombrellone, sorseggiando un fantastico mojito ghiacciato… Grazie fratello per non avermi dato quella spintarella legittima che mi avrebbe fatto planare ad Arsiero dopo un voletto di 4-500m…

Il mal di pancia non molla, il gps dice che mancano solo 200m di ascesa e il Summano sarà nostro, avendo saltato il ristoro del colletto ho una sete boia, stringiamo i denti, scolliniamo, la cima è un tripudio di turisti, io e il Fulmine non siamo abituati a tutta sta gente, QUI, di solito planiamo in queste lande ad orari assurdi tipo (7 del mattino)e svariate volte abbiamo sorpreso i camosci ancora in pigiama che vagavano divelti e sbronzi dai bagordi della sera prima…


BUM Magia, 200m di discesa e il mal di pancia svanisce, modalità “Giù a canna come non ci fosse un domani” inserita, in discesa non ci tiene nessuno, freccia fuori, terza corsia e via, arriviamo a “Malga Summano” di qui passerà anche la fantastica corsa del km verticale del 22 settembre la “Maistrack”…  un tripudio di D+ per le gambe, un’indigestione di Oooooh per gli occhi e litrate di birra fresche che fanno risorgere anche Lazzaro!!! Chi non c’è non ci sarà e non saprà cosa si perderà, roba che racconterete ai figli e ai figli dei vostri figli…(3700m 1000m D+)


Ristoro, 3 bicchieri di acqua in testa, uno di coca e uno d’acqua in panza, io e Fulmine ripartiamo, giù per “Prà Minore”, Anna Z mi ha raggiunto (AIUTOOO) da lontano mi urla Aaaaaalvin… le rispondo Annaaaaa… lei: Arrivo arrivo!!!  Fulmine salva almeno 5 runner fuori rotta che avevano tirato dritto ad un bivio segnalato meglio di un uscita autostradale ma non visto a causa della vista che aihmè si fa sempre più annebbiata col passare dei km…
Il più è andato, un paio di km di sotto bosco stupendo in cui la mia solita caviglia subisce altre 2-3 frustate ma si vola, il tipo che insegue da vicino Fulmine, lo copre di attenzioni e mentre Fulmine mette un piede in fallo lui lo rassicura con un “Attento eh.. beh ma non preoccuparti mi sarei fermato a soccorrerti” ciao ninì non vorrei ritrovarti dietro in doccia con una saponetta per terra..

Finisce lo sterrato e inizia l’asfalto, SPAPANZ…. È come tuffarsi di panza dal trampolino, guardo Fulmine, nei suoi occhi si materializza la scritta “TILT”  è asfalto “duro”, normalissimo asfalto, non è nemmeno in salita, è un “duro” colpo allo spirito Trail e al morale, le gambe si rifiutano di andare, sul cruscotto si accende la spia “LOW FUEL”, da lontano scorgo la figura dello “ZANZE”  quante sfide (PERSE) a gareggiare con lui maaaa… un momento, ma come diavolo cammina? Via, parto, bersaglio agganciato, se non lo passo oggi, non lo passerò mai più, lo affianco gli dico “dai nemo su casso” (traduzione: “Su forza compagno di mille sfide intriganti, attaccati a me, andiamo al traguardo assieme perbacco”) mi dice che ha i piedi cotti, non stento a crederci cammina come se calpestasse delle puntine da disegno a piedi scalzi… FULMINE della Notte, ti ricorda qualcosa questo incedere???? Ciao Zanze, alla TDH io e il Fulmine ci siam pappati 20km in quelle condizioni, non ce la faccio a stare con te, troppi ricordi… hua hua hua via, riparto a “correre” mancano solo 2 km, ultimo ristoro, acqua in testa, ananas, acqua, coca, rutto, e via, salita OFF discesa ON il paese di San Rocco è lì che aspetta ma… come? Si svolta a destra su per la salita? Oh mio dio, i primi 50 m  riesco a correrli poi cammino 31,8 m fino a che non sento il respiro affannato di uno che mi sopraggiunge da tergo… noooo non sarà quello della saponetta vero? non esiste farsi passare adesso, altri 400m e si scollina, è discesa, ah come amo la discesa..

Marika's photo



 200m all’arrivo le fulminea Girl sono lì, Marika in versione “Paparazzo” ci ricopre di foto, tifo alle stelle, grazie, esagerate ragazze, ultima curva, il tempo di battere il 5 a un paio di bimbi ed è fatta 2:16:30” dice il cronometro 38° assoluto, avrei firmato per un 2:24, è grasso che cola, anzi no Birra, come quella che ci siam scolati nel terzo tempo fulmineo davanti a un bel piatto di gnocchi in compagnia di Ronnie prima e di tutta la banda fulminea poi…. GRAZIE RAGAZZI\E SIETE QUANTO DI MEGLIO  CI SI POSSA ASPETTARE IN UN TERZO TEMPO!!!


 Good  Run Amici

P.S. Egregio presidente Bress chiedo pubblicamente di ritirare al signor Simone T..la medaglia al valore Fulmineo rilasciata al termine delle sue encomiabili gesta atletiche dimostrate nella discesa da Cima Marana durante la TDH… il succitato compagno, dopo una (a suo dire) “Lancinante storta” rimediata SALENDO!!! sul sentiero delle Creste (si si…salendo) ha pensato di abusare (RITIRANDOSI) del passaggio in auto delle Fulminea Girl  per ridiscendere il più rapidamente possibile al più vicino chiosco di birra fresca ..... testimoni affermano e sono pronti a giurare, primo tra tutti “LO ZANZE” (acerrimo rivale nonché pretendente al titolo del concorso “Prova a prendermi 2013”) di averlo visto incedere con fare disinvolto e passo sicuro, traghettando fiumi di birra dal chiosco, al tavolo del terzo tempo Fulmineo…. 
Caro signor Simone T, per questo noi la amiamo e la perdoniamo per il suo ingiustificabile e incomprensibile gesto AMEN. ;-)

Considerazioni Serie e puramente Personali:
Percorso che aiuta molto il pubblico interessato alla gara, il Colletto di velo e Cima Summano sono praticamene a portata di macchina, percorso molto “corribile” per chi ha un minimo di dimestichezza con le salite (penso che i primi 10 non abbiano camminato un solo metro) l’inizio con leggere salite e falsipiani aiutato dai primi 500m su asfalto, aiutano a scremare per bene il gruppo e a far andare in temperatura il motore, anche il tratto in single track (ultimo km di salita in val Brazomè) non è mai troppo stretto da impedire i sorpassi, una volta iniziata la discesa verso il colletto di velo il percorso diventa molto panoramico sulla pianura sottostante,  discese mai troppo ripide e non troppo impegnative, al km 9 la strada spiana nel sottobosco fino al 10° km da dove parte il "sentiero delle creste", tutto in single track dove si può sorpassare solo chiedendo strada, alcuni passaggi sono abbastanza esposti ma ben segnalati e per nulla pericolosi dato che si percorrono in salita, fantastico il monte Summano visto da questa angolazione e le differenze tra il versante Nord e Sud di questo suggestivo tratto che da il nome alla gara, bella e panoramica anche  l’uscita dal successivo sottobosco in prossimità della cima, la discesa parte decisa e un po’ tecnica ma solo per il fondo ciottoloso dato che la pendenza non è mai esagerata dapprima su sentiero poi per qualche centinaio di metri fino alla malga su strada, da lì 300m su prato ripido e panoramico (per chi non scende a rotta di collo) dopodiché a 800m di quota, si svolta a destra nel sottobosco pressoché piatto in cui si può dar fondo a tutto e correre forte visto il fondo morbido e omogeneo, a 2 km dall’arrivo si torna sull’asfalto, leggeri saliscendi fino a 500m dall’arrivo dove si torna su sentiero per l’ultima breve salita che ti porta sugli ultimi 300m di asfalto prima dell’arrivo.
Balisaggio pressoché perfetto, forse una freccia in più allo scollinamento sul Brazomè  in corrispondenza del bivio ed una sotto a “Prà Minore” avrebbero sciolto qualche dubbio  ai meno attenti, organizzazione ottima con la possibilità del ritiro pettorali anche nel giorno della gara ( a mio avviso, è sempre un gran favore per chi viene da lontano) ampio parcheggio comodo a tutto e Location sublime, San Rocco, collina, fresco, con la sua “Sagra” con gli gnocchi fatti rigorosamente a mano e buono pasto nel pacco gara sono la ciliegina sulla torta… L’anno prossimo, io ci sarò!!!


martedì 30 luglio 2013

TRANS D’HAVET 2013, 80km 5500D+ IL FULMINE, LA SPAGNOLA, L’INFERNO E IL PARADISO ALL’IMPROVVISO:

397 Skyrunner al via, 284 FINISHER 113 Ritirati....


Dedicato a Matteo B. compare di vita, amico d’infanzia e collega di lavoro… l’inattesa pacca sulle spalle all’una di notte alla partenza di Piovene Rocchette e l’inimmaginabile ciliegina sulla torta a 100m dall’arrivo, hanno reso indimenticabili le mie 16h26m di Trans d'Havet , non ci sono parole, GRAZIE!

Chiariamo subito, per gli amici amanti del genere "Spagnola"… La "Spagnola" in questione, si tratta di: Individuo di sesso femminile, residente nella penisola iberica, nel territorio comunemente identificato come "Regno di Spagna".

Perché la Trans d’Havet? L’anno scorso, tradito da problemi esterni alla corsa e con solo la Cortina Trail di allenamento, mi iscrissi a malincuore solo alla mezza (40km 2500m D+), tagliato il traguardo di Valdagno dopo 6 ore e 2 minuti, giurai a me stesso che l’avrei rifatta solo ed esclusivamente per fare l’edizione lunga, perchè?







365 giorni, durante i quali almeno 5 o 6 volte al giorno mi compare davanti agli occhi sta "Roba"...le "Piccole Dolomiti" (35km, il punto più lontano in linea d’aria da casa mia) orizzonte, che con un solo colpo d’occhio, ti fa vedere partenza sviluppo e fine di questi INEBRIANTI 80km e 5500mD+ sulle “Mie”montagne.
Quanto l’ho atteso questo via??? Solo io e chi ho stressato per 12 interminabili mesi di monotematici discorsi lo sanno… 

Venerdì 26 Luglio 2013, si va!!!
Ore 20, un bacio ai piccoli e alla mia bella, direzione: Valdagno, l’avventura TDH ha inizio!
Dò pieno incarico per la fornitura di integratori salini isotonici e bevande energetiche a sua maestà “Fulmine della Notte”, compagno di squadra, di allenamento e di corsa, in questa memorabile Trans d’Havet, quando svuota la borsa delle provviste, gli chiedo se posso pagare con bonifico a 60gg o se preferisce la carta di credito… mi tranquillizza e mi dice, “tranquillo, quello che non usiamo, lo rivendiamo col banchetto a metà del Boale dei Fondi, con quel che ci facciamo, possiamo riiscriverci per l’edizione 2014” il Fulmine è lungimirante…

Entriamo al Palalido di Valdagno, decidiamo di espletare per primo, l’impegno preso con l’Università di Padova, per alcuni Test su uno studio di “fisiologia estrema”, test che riguardano, soglia del dolore, capacità di attenzione ed equilibrio, prima e dopo la gara…
All’entrata nella prima saletta di prova la prima sorpresa, il dottore mi chiede se sono io quello del Blog "Alvin e la Maratona"… annuisco, mi sorride, gli dico che non ha delle letture molto acculturate nel suo tempo libero, ride, rido…

Ore 21:30: al ritiro pettorale nessuno controlla il materiale obbligatorio… “ vabbè penso io, almeno far finta, non mi pareva brutto no?” Vado sugli spalti con Fulmine a cambiarmi, ci saranno 35°, siamo felici e spensierati, dobbiamo correre una ultratrail e ci fanno fare pure la sauna gratis! Cazzo vuoi di più?

Prepariamo tutto, ho uno zaino che pesa come quello dei primi 14 classificati messi assieme ma non me ne preoccupo, l’organizzazione  si è dimenticata di farmi partire davanti e probabilmente Kilian, per paura che lo raggiunga già a Cima Summano, partirà forte da subito… come dargli torto del resto… e poi ah si, mia madre, i suoceri, i cognati, già mi danno del pazzo per quel che devo fare… se mi faccio del male, diventerei lo zimbello della famiglia…in caso di infortunio in alta quota, devo assolutamente sopravvivere, grazie al Fulmine, ho riserve alimentari per sfamare un orfanotrofio di bimbi africani... non c'è un cazzo da ridere, noi zaino pieno e loro a cercare cibo tra i rifiuti... già con questo il paradiso me lo giocherei quindi, andiamoci cauti!

5 gel, 5 barrette, 4 buste di Sali per bevande isotoniche, 4 boccettine di Pappareale mista a Uranio impoverito e C4...
Comincio a spiegarmi perché i cani che incrociavamo sulla strada verso il Palalido ce l’avessero tanto con noi…

22:30: Briefing,  alle 23 usciamo dalla Palestra, tutti hanno caldo, io e Fulmine stiamo da Dio, dopo la sauna, qui fuori si sta da Papa, arrivano i Pullman, saliamo, dentro il clima va a palla, nevica, prendiamo posto negli ultimi sedili infondo, come ai tempi delle medie, durante il “Viaggio “ verso la partenza di Piovene Rocchette, ripassiamo la tattica di gara:
 io: “Passiamo in 8 ore a Pian delle Fugazze” 
Fulmine:”mmm no, per star sulle 15 ore dobbiamo passare un filino più allegri”
 io: “7:58 fatta?” 
Fulmine,(rivoltando gli occhi) “Ti, ricordi quando dobbiamo prendere gel e barrette?" Niente, come ai tempi delle medie, faccio scena muta, gli dico:”Prof, ehm no, Fulmine, no non ricordo ma ti so dire a memoria tutti i ristori se vuoi?” bla bla bla, niente, già dal secondo siamo divergenti, uno dice: “no questo è solo liquido, no questo è anche solido, no là non c’è niente”… un delirio, andremo a braccio!

"Cicsssssss", si aprono le porte del pullman, dopo l’effetto windchill, con temperature percepite prossime agli 0°, appena scendiamo in piazza, siamo presi a mattoni in faccia dall’ afa… Pisciatina, foto sugli autoscontri come i veri bimbi minkia e via in griglia, carichi come missili, certi della missione da svolgere, sguardo fiero e petto in fuori, siamo Fulminei per Dio!


Sulla startline conosco Ronnie e rivedo Ivan, conosciuto poco prima a Valdagno, mi ingurgito una barretta, bevo e sono felice (l’ho già sentita questa!) dopodiché, mi affianca uno che mi fa: “Ma tu sei Alvin?”  e io”Eh si..” Lui: “Mi sono iscritto alla TDH perché ho letto il tuo racconto dell’anno scorso” gli dico con voce belata: “ah si…” in realtà penso “Domani ancor prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai 3 volte”…(anche questa devo averla sentita da qualche parte).

Ricevo una pacca sulla spalla ed un in bocca al lupo dai vari compagni Fulminei accorsi (grazie compagni, voi si, sapete caricare la gente) e da Matteo B, ex Fulmineo… iniziai a correre con lui 8 anni or sono, qualche mese dopo, grazie a lui, iniziai perfino a lavorare con lui, ecco, magari quella di farci da rispettivi “compari” di nozze, potevamo risparmiarcela ma vabbè dato che c’eravamo… Grazie ragazzo, dopo 13 ore di lavoro farsi mezzora di strada all’una di notte per un saluto… è da fuoriclasse.


Fulmine,Marty,Andrea e Me
Bando alle ciance, SBEN, si parte!
I primi 2 km sono un susseguirsi di cavolate e battute che non fanno ridere ma da ubriachi di endorfine da corsa quali siamo, ridiamo a crepapelle, giro d’onore tra le contrà di Piovene, la strada si fa sentiero, erta sulla sinistra, le luci vanno giù e non si scherza più, a metà della salita sorpasso per la prima volta Lei... Esther… come chi è Esther?  La spagnola!


 1h32m e siamo in vetta al Summano (1296m) il primo millino D+ è volato in un lampo tra l’afa del sottobosco e il Fulmine che ogni tanto mi richiamava come il cacciatore richiama il cane quando si perde tra i cespugli….”Aaaalviiin!!!” e io: “So qua so qua” .
A 150 metri dalla vetta, si passa dentro ad un pascolo, le mucche sono incazzatissime, si sentono circondate da Alieni puzzolenti con una strana luce in fronte, muggiti di disapprovazione invadono la spettrale e tetra atmosfera di Cima Summano con la sua crociona illuminata solo dai led delle frontali, pelle d'oca, Muuuuuuuuuuuu!!!


200m, inizia il temuto, Sentiero delle Creste, ingurgito il primo gel (penso che alla prossima indigestione, lo potrei utilizzare per indurmi il vomito…beautifull) , qui il balisaggio e la Crew  TDH hanno fatto un gran buon lavoro, i punti più esposti sono oltre che ben segnalati, anche presidiati dagli Alpini… fantastici, che gente. 


C’è molto traffico, a meno che non si voglia rischiare un volo di 3-400m il sorpasso è sconsigliato, 40 minuti e siamo al primo 
ristoro, al Colletto grande di Velo (885m)
                   Foto tratta dal profilo Facebook Trans d'havet

Mi bevo una Coca, riempio con metà acqua e metà Coca la borraccia, tappo tutto, faccio 76m esatti dal banchetto del ristoro e sbum, il tappo della borraccia salta in aria spinto dal gas della frizzante bevanda… almeno il premio “coLLione” penso sia mio di diritto!!!

Si corricchia per un km fino all’attacco del sentiero che sale al Monte Novegno , bevo un sorso ogni 5 minuti dal camel back, salendo ai 1600m, mi volto spesso a scrutare il sentiero delle creste illuminato dalle frontali, poesia, sono immagini suggestive che terrò sempre con me.


Prima del passo del gatto, mi sparo un'altra barretta, faccio presente al Fulmine che era l’unica cosa che mi ricordavo della tabella di marcia “Barretta energetica prima del passo del gatto” il Fulmine fa spallucce, dice di avere qualche problema di stomaco, sorpassiamo 4-5 persone, saliamo tranquilli con andatura regolare.


 3 ore e 51 di gara e siamo al secondo ristoro, 1691m, Forte Rione. Qui c'è anche da mangiare ma non ho fame, mi sparo una fialetta di Bioton, è come avere 3 frontali accese in testa, sono vigile più di un vigile urbano, scendiamo sempre incolonnati ma un po’ più sgranati, sorpasso Esther… si ancora lei, poi giù fino al Colletto di Posina (1057m)…

Albeggia, io e il Fulmine siamo precisini, è l’alba e vogliam fare le cose fatte bene, prendiamo al galoppo la salita del monte omonimo…”Sai, vedremo l’Alba al monte Alba” dissi a mia moglie qualche giorno prima della TDH…”Amo tu l’alba l’hai già persa da un pezzo” mi rispose… che tesoro quanto amore!

La salita al Monte Alba (1232m) non è così infida, è carina ma bastarda, un sottobosco di faggi fatto di ex trincee della prima guerra mondiale e dossi che a 50 m dalla vetta ti fanno dire…”ecco dai, su su, è fatta, scollliniamo e si scende”…macchè, subito dopo ce n’era sempre un altro più bastardo del precedente.

In salita, perdo qualche metro da Fulmine che nel frattempo si è ripreso…ho qualche crampo alla pancia… penso sia colpa dei gel e dei Sali presi, bevo acqua per diluire il più possibile, sembra funzionare.

Arriviamo a Colle Xomo (1058m) dopo 5 ore e 1 minuto di gara, si mangia, si beve, altro gel, altro Bioton, in un attimo siamo a Bocchetta Campiglia(1216m), inizia la favolosa “Strada delle 52 Gallerie” (per chi non le conosce, cercate su Wikipedia e pensate che era il 1916 quando hanno fatto quel miracolo di ingegneria militare) il sentiero lo conosco a menadito, Fulmine avanza leggiadro, lo seguo a 30m di distanza, a metà salita sorpasso lei… si lei, ancora lei… Esther….con la luce del sole posso controllare bene e... NO, non ha un filo di cellulite su quelle  cosce… non lo noto solo io, lo notano anche i 3 del soccorso alpino prima della 43esima galleria che mi dicono “segui il panorama eh” complimenti ragazza, ma levati dalle balle che ormai sei un incubo!



1h33’ di camminata, rapida e decisa in un posto da cartolina, se ne va la 52esima galleria, siamo al Rifugio Papa(1929m) e sto come lui...da Papa!
Al primo taglio della “Strada degli Eroi” sento pizzicare sotto il piede destro, lascio passare avanti il Fulmine in discesa perchè  so quanto odioso sia aver davanti qualcuno che fa da tappo.
Ad un km da Pian delle Fugazze, sempre in discesa, risorpasso Lei, Esther, 
"Si è sicuramente paracadutata dal Pasubio" penso tra me e me… ma come cazz è possibile penso, non capisco dove mi abbia sorpassato, poi faccio mente locale e ricordo che al rifugio abbiamo perso un minuto a fissar i bastoncini allo zaino di Fulmine e l’inarrestabile spagnola ci ha sverniciato di gran classe.



Con eleganza in discesa a Pian delle Fugazze... Marika's foto.

In 31 minuti dal Rifugio Papa planiamo ai 1162m di "Pian delle Fugazze", da lontano scorgo mio padre e mia madre che si sbracciano per salutarmi, gli rispondo alzando i bastoncini, gli passo a 3 metri e mi fiondo al ristoro per far provviste e tornare a salutarli… sento chiaramente mia madre dire a mio padre: “Va che desgrasià de un fioeo orbo, nol me ga mia visto setto” tradotto: “Ma guarda che figlio distratto, non ci ha nemmeno notato"




 La realtà è un altra, quando fatico e trovo gente lungo il percorso alla quale son legato con un legame più stretto della semplice amicizia, mi sale sempre un groppo alla gola e mi vien da piangere…(cheommemmerda... lo so) così mi defilo quei 3 secondi per deglutire, poggiare i bastoncini al tavolo del ristoro e fare strike abbattendo 4 bottiglie d’acqua e due di coca cola… il tutto tra gli amici fulminei giunti lì in pullman per spararsi la 40km e mia madre che viene a sincerarsi delle mie condizione psicofisiche mentre provo a millantare scuse del tipo, “mamma scusa, ma avevo la vista un po’ annebbiata dopo 3000m d+ e 40km” …(il cronometro segna 7h29’ di gara, tempo inimmaginabile alla vigilia)



Passato l’esame autoptico, su prescrizione del Drugo mando mia madre a raccattarmi un piatto di minestra  e una fetta di crostata, nel mentre, mi levo scarpa, calzetto destro e inizio ad attaccare cerotti sotto al piede, mangio tutto, riempio le borracie e ripartiamo 15 minuti esatti prima del via della 40km.   



Selletta Nord Ovest (1670m) è percorsa da 2km di sottobosco rabbioso che non mollano mai, con Fulmine li saliamo di buona lena tanto da scollinare ed arrivare a circa un km dal Rifugio Campogrosso(1464m), prima che i primi 3 Alieni della 40km ci svernicino di gran classe...
 47,5 km, nemmeno 9 ore di gara, troviamo il Drugo che ci accompagnerà fino al Rifugio Fraccaroli (2238m).






 Fulmine e Alvin, Campogrosso's square Foto by Drugo

Il tempo di rifocillarsi alla svelta, tirare 4 "sbeki" di incitamento alla nostra compagna Sabrina, impegnata sulla 40 km (dove terminerà seconda) e partiamo, il solo nominare il prossimo bersaglio di giornata ci fa smadonnare un po’, ci attende



il "Boale dei Fondi", un cavatappi verso il cielo, na roba alta e ripida.



Guardandolo dal basso si notavano tante macchiette colorate…”oh guarda quanti turisti seduti sulle rocce che incitano i trailers si poteva pensare” ...da lassù purtroppo il presente era un altro, gente piantata in ogni dove sotto un sole bastardo che ti smartella la testa, è crisi nera, qualche “perbacco” ci sfugge di bocca…



Su su dai, non va poi nemmeno così male, in 2-3 fermate di 42 secondi, giusto per sentire se le rocce erano comode o no per un aperitivo isotonico,  siamo su a Bocchetta Fondi (2050m), ribatezzata per l'occasione “Bocchetta Zombie”, all’attacco del Fraccaroli faccio i capricci, dico al Drugo che io lassù non ci voglio andare, Fulmine filosofeggia e se ne esce con na roba che passerà ai libri di storia, guarda l'orizzante si schiarisce il petto ed impostatissimo esclama:
“La sofferenza è l’ago che tesse la tela della gloria” 
Scrosciare di applausi, poesia, sto correndo un ultratrail con il nuovo poeta maledetto del terzo millennio penso… 
a 10 m di distanza scorgo un alpino, tento di corromperlo, gli chiedo se per 10 euro avesse voglia di salire al Fraccaroli per farmi bippare il pettorale, niente, ha due belle guance rosse da uno che non ha preso solo un sacco di sole, mi stampa un sorriso 16:9 e mi fa: “No no caro, sito matto?” 



Fulmine rompe gli indugi e riparte, direzione: "tetto del mondo", io temporeggio, il Drugo si "smarona" e mi da uno spintone per ripartire, a metà salita mi scuso ripetutamente con lui per il fatto di puzzare come un cadavere in avanzato stato di decomposizione, gli chiedo se mi vuole bene lo stesso? Mi dice "certo, se muovi anche il culo e ti scanti, magari faccio in tempo ad arrivare al Fraccaroli, tornare a casa e fare la “Montefalcone Downhill” domattina..." Per fortuna con lui c’è Rowdy, il suo fantastico Setter Irlandese, tra cani ci capiamo da Dio, tra noi son solo sorrisi complici ;)



Non so con che magia, ma al Rifugio Mario Fraccaroli, "attraversando un tunnel di aghi che tessono le tele della gloria", Arrivo!
Al tavolo “acqua”a 20m dal Rifugio… badando bene a non colmare quei 20m, che vuoi, si sa mai si nascondano delle insidie no? prendo 4 bicchieri d’acqua, mi scuso con le volontarie per lo spreco e me le vuoto in testa…. la balla passa in un lampo, Fulmine mi dice che c'è na tipa fighissima che ci serve l'acqua, io annuisco ma non la vedo... sono annebbiato dai km e dai D+... saluto Drugo, lo ringrazio del “passaggio”, scendiamo il più allegri possibile verso il "Rifugio Scalorbi”(1767m) a Fulmine avevo detto “dai 10 minuti e siamo giù…”  dobbiamo aver avuto molto vento contro, siamo rotolati giù in 30 minuti buoni, dico a Fulmine che è colpa dei fluidi termodinamici di risalita dal fondovalle  mi dice "non ho capito cos'hai detto", gli dico “non importa, nemmeno io so cosa ho detto” .
Il Taglia (Andrea) me e Fulmine Foto by Drugo

Allo Scalorbi, ci togliamo perfino lo zaino, a pochi metri dal ristoro, scorgo i pomodori San Marzano tagliati in quarti, mi commuovo di nuovo, eppure qui, Fulmine a parte, non ho ne amici ne parenti… come sono sensibile in certi momenti ai pomodori San Marzano… 
30 secondi, ci raggiunge un altro Fulmineo impegnato nei 40km è Andrea, mi dice che ha i crampi, mi mostra i suoi polpacci che sembrano godere di vita propria mentre si muovono da soli sotto ai tubolari compressivi… mi dice che da qui in avanti cambierà idratazione, “tenterò di annegarli con la birra!” mi dice sicuro, penso ci sia pure riuscito dato che arriverà ben prima di noi in piazza del municipio… Saggio Andrea d'altra parte lo stinco con la Birra in Alto Adige va alla grandissima!!!

Mangio un sacco, fanculo la fame nel mondo, tutto buono, buonissimo, a parte i Sali, che son proprio brutti, anche da vedere, qualcuno che ci ha preceduto sul prato dirimpetto al ristoro sta “copando l’oceto” , al momento di ripartire, Fulmine mi fa “oh, cosa dici li svegliamo?” io… "no no,non esiste, che ne sai che non siano già nel sonno eterno? Non si disturbano i morti”

Via, si riparte, i successivi 2 passi Zevola e Lora sono delle cazzabubolette a confronto di quello che ci siamo pippati finora, sono talmente semplici che: primo, ci par brutto attaccarli con un azione di corsa e secondo, ci accorgiamo di aver lasciato la nostra azione di corsa sul tavolo dell’acqua su al “Rifugio Fraccaroli”, i piedi cominciano a darci molto fastidio, di gambe staremo anche bene ma santo cielo, ogni passo diventa un ago della sofferenza, una guerra, Fulmine mi ricorda che mancano 24km all’arrivo confrontiamo le distanze rilevate dai nostri Garmin, siamo fuori di 1 km e mezzo,tra un Garmin Phoenix e un 310xt… robe da matti, pure la tecnologia sembra tentennare ma non ce ne frega più di tanto, proviamo solo a pensare a qualche frase motivante di Aldo Rock ma niente... solo la "Perseveranza" ci salva dalla disfatta.

(La perseveranza... il duro lavoro che si fa dopo aver fatto del duro lavoro)

Passano i m, solo quelli, perché i km non passano mai, subiamo i primi sorpassi, i piedi peggiorano di km in km,quando arriviamo al ristoro di Malga Campo Davanti sono in crisi nera, negli ultimi 10km avremo corso si e no 2km, una tragedia, ci raggiunge anche Ronnie, Fulmine chiama a casa e spiega che siccome ci stiamo divertendo un sacco, non vogliamo porre fine in fretta ad una giornata così spensierata e pensiamo di tirarla un po’ più lunga, Ronnie rincara la dose, dice, “dai, è una bellissima giornata, è fresco e non fa nemmeno caldo” (mentre calpesta un cadavere) io decido di togliermi le scarpe, negli ultimi 4 km ho ripetuto 16 volte a Fulmine di non saper più come poggiare i piedi per terra, il Fulmine per solidarietà si è fatto venire anche lui le piaghe alla pianta di entrambi i piedi, compagni fino in fondo, gambe da Dio piedi fusi, "It's merda for us".

Siamo all’inferno, 14 km alla fine e non aver la minima idea di come iniziarli, mi incerotto alla bene e meglio le piante dei piedi, Ronnie ha fretta di ripartire, Fulmine anche, li rincorro il più rapidamente possibile, ad un km da Cima Marana mi sparo l’ultimo Bioton, un po’ di sollievo me lo da, Ronnie guadagna metri, chiedo a Fulmine se ha voglia di correre un po’, mi dice che vorrebbe il Mojito che aveva sua figlia in mano nella foto la sera prima…annamo bene, risorpassiamo Lei, si Lei Esther !!!

Cima Marana, si salvi chi può, con noi si unisce il Turra, altro fulmineo, impegnato nella 40km, ci dice che odia la discesa, partiamo svogliatisssimi, ci accordiamo per aspettarci tutti alla prima fontana per tagliare insieme il traguardo, il Turra parte timoroso ma coraggioso, trasuda Fulmineità, lo proporrò al Bress per  insignirlo di medaglia al valore fulmineo con la seguente  causale :“Al Turra, che si gettava ardito nella discesa di Cima Marana, come se non ci fosse un domani, per arrivare al traguardo di Valdagno con i compagni Fulminei”MITICO.

Guadagno qualche centinaio di metri in discesa sul gruppo, il Bioton fa miracoli, ma non fa gruppo, come mi aveva aspettato il Fulmine qualche km prima, io aspetto lui qualche km dopo, mi passa perfino Esther (Giuro mi fa venire l'Ansia la sua apparizione) concordo con lui sul fatto di esser stanco morto ma gli ricordo che più la tiriamo lunga e più arriveremo stanchi morti… morto più, morto meno, a Fulmine non frega un cazzo, sembriamo due vecchi, zoppi e rincogliniti, a ripeter le stesse cose," oi che male i piedi, oi qua, che due palle là, no basta, l'anno prossimo no ecc ecc…"

 Ronnie decide di andare avanti fino al traguardo, forse per organizzarci il funerale (lui si è un amico) riparto di corsa a caccia della fontana, Valdagno è vicina, un valdagnese è fuori dall’uscio di casa che fa docce a richiesta, mi fermo io, si ferma Esther…ah, l’acqua fresca, 300m, affianco l’iberica, è più stanca e scontrosa di noi, aggiungo un po’ di s sui finali di parola per instaurare un dialogo con la signorina, scopro che è spagnola ed è di Murçia…oh, nulla è più soave di come possa pronunciare la S (che poi si scrive con la C) una spagnola di Mursia anche dopo 80km, mi chiede se c’è ancora dell’acqua da qui alla fine, la precedo di un po’, appare una fontana ma aihmè è chiusa, glielo faccio presente e lì le esce l’animo caliente della catalunia, tira giù 4 parolacce senza s finale ma di chiara matrice spagnola, la vedo partire furiosa in direzione dei campanelli delle case vicine agitando la sua bottiglietta d’acqua….  Ciao Spagna! 

2500m all’arrivo, c’è “LA” fontana, colei che ha risollevato le mie sorti lo scorso anno e di sicuro non mancherà di farlo pure questo, chiedo alla signora di vedetta se posso darmi una rinfrescata, mi dice, "Maria Vergine, de sicuro!!!" , mi spoglio a torso nudo e mi immergo di testa il più a fondo possibile, goduria, na bella rinfrescata, arriva anche Turra, si narra che in discesa abbia combattuto e che abbia vinto, io, lui e Fulmine  indossiamo gli abiti da gran cerimonia Fulminea, canotta gialla col fulmine, zaino in spalla, la prossima fermata è l’arrivo, prepariamo tutto nei minimi particolari: Capitano Fulmine al centro, mozzi Turra a sinistra e Alvin a dritta, saremo magnifici, tutto pronto ma aihmè, non avevo fatto i conti con mio compare Matteo, che all’ultima curva prima del traguardo, mi fa trovare moglie e bambini, li vedo a 100m di distanza, mi sale un groppo alla gola che devo masticare per buttare giù, con un filo di voce dico al Fulmine “cazzo, ho i bambini al traguardo” apriti cielo, è il paradiso all’improvviso,saltano tutti i piani di arrivo in parata, ogni dolore lascia il posto alla gioia, lascio a loro l’arrivo, mi fiondo dai miei pupi, mi vien da piangere tipo irrigatore a spruzzo da giardino ma mi trattengo, lancio i bastoncini ai piedi di mia moglie, mi prendo in braccio i miei tesori e corro gli ultimi 100m tra due ali di gente festante, non corro… volo, l'arrivo in lontananza, adesso vorrei mancasse almeno un km, il sorriso dei miei bimbi, il tutto, condito dalle urla di amici e sconosciuti che urlano festanti, taglio il traguardo, vorrei spappolarmeli al petto da quanto vorrei stringerli a me  i miei tesori, mi limito a sbaciuccchiarmeli,  mi complimento con i miei galattici compagni di avventura, ringrazio mia moglie e Matteo per l’insperata sorpresa…

 Fulmine mi dice: “Vecio… 80 km” mi viene in mente la sua frase dell’anno scorso alla fine del video:
“Ragazzi siamo arrivati a sta cazzo di Trans d’havet” 
e come ha aggiunto il Drugo…. Ho pensato, 
“Si, ci siamo arrivati per davvero…”




4 Unghie andate, 2 vesciche sotto la pianta dei piedi e due sotto l'osso esterno della caviglia.... non me ne fotte na cippa!!!!
 
 2014 Trans d’havet  i’ll be there!

Alvin e Fulmine della Notte 16:26… La Spagnola 16:29…. 



80km e non sentirli, GOOD RUN AMICI!!!!!!!!!

MEMENTO AUDERE SEMPER... RICORDA DI OSARE SEMPRE

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